Un`aquila a New York - Una storia vera della Shoah



Un pomeriggio speciale quello di Judy e Niky al parco con la nonna. Le aspetta una sorpresa, un evento eccezionale per New York, ma l’attesa per assistervi è lunga, così la nonna inizia a raccontare la loro storia preferita… In un momento la Grande Mela e i suoi grattacieli scompaiono e le bimbe sono trasportate in un’altra epoca, in un’altra città, a conoscere la famiglia Ascher e i sacrifici di cui è capace una mamma per proteggere i suoi bambini.

Dal mare sono venuti in tanti, ad abitare qui. Traversavano l’Oceano, venivano dall’Europa su delle grandi navi, per fuggire dalla miseria o dalle persecuzioni della guerra. E la prima cosa che vedevano, venendo dal mare, era una grande statua, la Statua della Libertà. Li salutava, con la sua fiaccola sempre accesa, come un grande faro, e sembrava dir loro: “Ecco, non è un miraggio, qui sarete al sicuro”. Il mio nome è Judy. È un’abbreviazione per Judith, un nome più antico che si usava tra la mia gente. Vivo in una grande città, che si affaccia sull’Oceano. In realtà è un’isola, ma te ne accorgi solo se prendi un battello, quello della Circle Line, e fai un giro intorno. Allora vedi che in cima, ma proprio in cima, è divisa dalla terra da uno stretto tratto di acqua, che poi sarebbe un fiume, l’Hudson, che si getta nel mare.
Dal mare sono venuti in tanti, ad abitare qui. Traversavano l’Oceano, venivano dall’Europa su delle grandi navi, per fuggire dalla miseria o dalle persecuzioni della guerra. E la prima cosa che vedevano, venendo dal mare, era una grande statua, la Statua della Libertà. Li salutava, con la sua fiaccola sempre accesa, come un grande faro, e sembrava dir loro: “Ecco, non è un miraggio, qui sarete al sicuro”.
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Dalla mia casa si vede uno spicchio di mare se sali sul tetto. Io non abito in un grattacielo, anche se ce ne sono tanti nella mia città, ma in una casa molto vecchia, fatta tutta di mattoni rossi. Un ricco mercante la fece costruire per sé e per la propria famiglia più di duecento anni fa. Oggi ci abitiamo: io e i miei genitori al piano di sopra; sotto ci stanno i nonni. Io vado spesso a giocare da loro. Mi piace ascoltare il nonno quando suona il violino, o la nonna quando mi racconta le sue storie. E, quando mamma non può, è la nonna che mi accompagna al parco.

Il mio preferito si trova proprio al centro della città, in mezzo ai grattacieli e agli alti palazzi, ed è pieno di alberi, di prati, e tanti animali che lì vivono protetti, soprattutto gli scoiattoli. Ce ne sono talmente tanti, che devi stare attento quando fai merenda: loro sono così veloci e affamati, che te la ruberebbero! Ci sono anche un grande lago e alcuni laghetti, su cui puoi navigare con una piccola barca, e uno zoo con le foche e gli orsi. E poi campi per giocare a baseball, e piste per pattinare. D’inverno fa molto freddo, un vento gelido viene dal mare e si infila in ogni strada e viale, dove la neve cade giù fitta. Nel parco rimane per mesi. In quel periodo noi bambini stiamo in casa al caldo. Ma poi viene la primavera, gli alberi si riempiono di fiori, gli animali ritornano nei loro nidi e noi ritorniamo a giocare nel parco!
Oggi è una di queste giornate, c’è il sole, sono appena tornata da scuola e mamma mi chiede: «Che ne dici di andare al parco?».
«Certo. Viene anche Niki?»
Niki è mia cugina, abita vicino a noi, e ha quasi la mia età, che sarebbe quasi sette anni. Ma mamma non fa in tempo a rispondermi che… squilla il telefono. Un impegno imprevisto. Forse salta la passeggiata.
«Purtroppo non posso accompagnarvi. Sentiamo se può portarvi la nonna.»
Grande! Con la nonna ci si diverte di più. Lei mica fa tante storie se ci rotoliamo nell’erba o ci sporchiamo un po’ a giocare… e poi ci offre sempre un hot dog.
È andata: Niki e io ci troviamo tra poco. Nonna ci porta al parco.

Nonna si è detta subito contenta di accompagnarci. Ha messo su la sua tuta blu da jogging, il berrettino rosso, che spicca sui suoi capelli “sale e pepe”, che porta corti, perché se no, dice lei, le starebbero tutti arruffati. E infatti qualche ricciolo le fa sempre capolino da sotto la visiera. «Ragazze, ci pensavo proprio stamani: oggi è una di quelle giornate proprio adatte per una bella passeggiata al parco!»
«E dove ci porti nonna?» chiediamo all’unisono: il parco è così grande…
«Oggi andremo a vedere una cosa strabiliante. Me l’ha detto la mia Jean. È proprio vicino al laghetto di Alice nel paese delle Meraviglie.»
Che sarà mai?
«Vedrete!» E saltiamo sul primo bus che passa, con le monetine pronte in tasca per il biglietto.
A nonna piacciono le sorprese. E anche a me.

bookabook, Milano 2020
Libro illustrato per bambini 6-10 anni, utile per parlare del mese della memoria
Illustrazioni di Brunella Fontani

Anna G.M.
Progetto Scuole
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